la sequenza temporale

Giochi di logica a 2 anni

gioco palloncino rosso

Lavorare sulla logica con i bambini di due anni, è una contraddizione nei termini perché un bambino a due anni non possiede il pensiero logico, propriamente detto, che sottintende processi cognitivi ancora tutti da scoprire e quasi in conflitto con le capacità senso percettive globali, non certo analitiche, che possiede il bambino a questa età.
Nell’ultimo anno di nido (il 1° nella mia scuola che ospita solo bambini della sezione grandi dai 20 ai 36 mesi) il bambino è essenzialmente impegnato nell’ambientamento, la sua attenzione si rivolge soprattutto alle relazioni inconsuete con i coetanei e con persone adulte diverse dai genitori.
L’esplorazione di ambienti e materiali e le relazioni simmetriche e asimmetriche costituiscono apparentemente l’esclusivo interesse di un bambino così piccolo.
In molti anni di formazione e sperimentazione però ho imparato a non sottostimare le capacità dei bambini e soprattutto ho impresso bene nella mente il fatto che l’interesse a compiere un certo lavoro, rende il bambino più capace di eseguirlo. I bambini sono la misura delle proprie capacità e di ciò che possono o non possono fare. Il criterio fondamentale è la coerenza con l’esperienza vissuta e le cose conosciute, non improvvisate, per le quali dimostrano un notevole interesse e una grande curiosità.
E’ con queste premesse e dopo aver garantito un buon inserimento nella comunità che ho presentato alcuni giochi di logica, per capire se bambini di due anni sono in grado di realizzare una sequenza temporale di più elementi e se riescono a cogliere la relazione di causa-effetto.
L’attività prende spunto dal libro di Iela Mari “Il palloncino rosso”: l’adulto legge la storia costituita da immagini senza testo che conduce a una narrazione fatta di sfumature vocali, di mimica gestuale, di indicazioni e di interazioni coi bambini che a loro volta raccontano ciò che vedono.

IlPalloncinoRosso

Il libro suscita un grande interesse e così propongo il gioco dei palloncini rossi, per promuovere la socialità ma anche la coordinazione motoria e la scoperta di ambienti diversi dalla sezione. I bambini si divertono a manipolare i palloncini, a guardarci attraverso, dicendo che “è tutto colorato, intorno”. Li lanciano lontano, vicino, al compagno, più in alto possibile.

Terminato il gioco e riposti negli armadietti i palloncini, rileggiamo la storia: il palloncino vola verso l’alto e si ferma su di un ramo ………… diventa mela.

gioco col palloncino modif                pagine libro 2 modif

Giochiamo ai contadini che raccolgono le mele e le trasportano dal frutteto alle ceste; è un gioco di abilità e di coordinamento motorio perché prevede lo spostamento delle mele con un grosso cucchiaio. Procediamo al taglio della mela, dapprima di cartoncino e poi vera, la assaggiamo e la spezzettiamo per preparare la macedonia.

taglio mela cartone modifgioco con le mele modif

Prendiamo di nuovo il libro e osserviamo: la mela rossa si stacca dal ramo e cade per terra diventando farfalla. Giochiamo anche noi a fare le farfalle, voliamo verso l’alto, verso il basso, lontano, vicino, velocemente, lentamente, battendo le braccia per imitare le ali.
Costruiamo col cartoncino, decorato coi pennarelli, una farfalla che facciamo “volare” in giardino.

farfalle giardino modif

Mettiamo la farfalla nell’armadietto così che la potremo portare a casa e torniamo a leggere il nostro libro: la farfalla vola, vola finché si posa sul prato e diventa un fiore, un bellissimo fiore rosso. Raccogliamo in giardino la parte apicale delle pigne dei cedri del libano per farne tante bellissime rose da donare ai genitori. Le decoriamo con la tempera, ne coloriamo il gambo, attacchiamo le foglie ottenute con carta velina e crespa verde, strappata o tagliata a pezzetti.

vaso rosemodif
Proviamo anche noi a piantare i bulbi di bellissimi fiori rossi, proprio come nel libro.
Manipoliamo la terra per scoprirne le caratteristiche: “È fresca, morbida, un po’ sudicia, a bricioline, è marrone anzi nera, ci si diverte a toccarla!”.
Ne travasiamo un po’ nel vasetto che abbiamo in precedenza decorato con la tecnica del découpage, sistemiamo il bulbo di gladiolo rosso e poi copriamo con altra terra, quindi annaffiamo. Per riconoscere la propria piantina ogni bambino ha la sua foto fissata sopra un bastoncino che è conficcato nel terreno. Non resta che attendere; annaffiamo ogni due giorni e ogni tanto controlliamo la crescita, facendo un disegno.

piantiamo i bulbi modif                      le piante nate

Di nuovo il libro: il fiore cosa diventa? Un bambino lo raccoglie e lo alza, facendolo diventare un ombrello che lo ripara mentre cade la pioggia.
Giochiamo anche noi con l’ombrello, imparando ad aprirlo e chiuderlo, a seconda che i suoni che ascoltiamo, ci ricordino la pioggia più o meno forte, il temporale o il cinguettio degli uccellini che annunciano il sereno. E’ molto divertente “andare a spasso” e all’improvviso doversi riparare con l’ombrello perché arriva un temporale.

piove.modif                      gioco ombrelli modif

Il gioco si ripete molte volte, finché tutti sono soddisfatti, poi andiamo in classe a fare col das i bambini con l’ombrello. Ruotiamo le manine per ottenere una pallina di das con cui faremo la testa, un’altra per il corpo e due “bachini” per le braccia e le gambe. Coloriamo tutto con la tempera e rifiniamo con i particolari: occhi, bocca, capelli. Diamo a ciascun “bambino” in das il suo ombrellino e una volta finito, lo porteremo a casa.

bambini in das modif

Il libro è finito, anche se ai bambini piace ancora guardarlo e riguardarlo, tanto che ne facciamo una copia per metterlo a disposizione, nell’angolo della lettura.

lettura pallincino a coppie modif

Dopo tutto questo lavoro sul testo, metto a disposizione dei bambini, nell’angolo sensoriale, le carte con la sequenza degli oggetti del libro e chiedo se si ricordano in che ordine si avvicendano nella storia. Chiedo loro di mostrarmelo con le carte e, prima due bambine poi a turno tutti, provano a fare il gioco del “Palloncino rosso”. Con mia grande meraviglia, vedo realizzare la sequenza esatta dalla maggior parte dei bambini. I più grandicelli si offrono di aiutare i più piccoli.

seq. picc modif 2sequenza piccola modif

Decido quindi di proporre un gioco nuovo, quello di “scopri la carta nascosta” dove, con una serie di elementi/causa, i bambini devono indicare l’effetto.
La domanda: “Guarda le carte: c’è la figura di una bambina, un coltello e una mela; secondo te cosa succede? C’è la bambina, il coltello e la mela: cosa può fare?”. La risposta che pare abbastanza intuitiva è : “Taglia la mela”, oppure “Sbuccia la mela per fare come noi”. “Allora cosa avrò nell’ultima carta?”. “Lei che ci ha la mela a pezzetti”. “Vediamo? Si!! C’è proprio la mela tagliata”.

causa effetto modif 2
Un’altra sequenza: “C’è un bambino, la pioggia, un ombrello; cosa succede? Cosa può fare?”. La risposta di molti bambini è: “Sta sotto l’ombrello”, “Si copre perché piove”. “Vediamo l’ultima carta?. Si, bravi, c’è proprio il bambino sotto l’ombrello che si ripara, con un amico”.

causa effetto modif
L’interesse dei bambini per questi giochi d’indovinello, come dicono loro, è talmente grande che devo assegnare il turno, per evitare conflitti tra i piccoli, tutti ansiosi di giocare. A tavola, durante il pranzo, provo a fare il gioco della mela “magica”.

Prendo una mela e poi spiego: “Questa è una mela intera; adesso la divido a META’. Ecco guardate, sono due META’ UGUALI. Adesso volete vedere che la faccio tornare INTERA?”. Con una discreta pressione faccio aderire le due parti e poi tengo la mela, così ricomposta, con due sole dita. “Avete visto? Ora è tornata INTERA! (le due parti aderiscono come se non ci fosse un taglio). Adesso state a guardare ………… ecco che è divisa a META’!”. E così ripeto varie volte il gioco, con lo stupore dei bambini che non vorrebbero smettessi mai. “Ancora!”. Continuo il gioco anche nei giorni seguenti, su richiesta dei bambini, ogni volta che per pranzo ci mandano le mele.
Quindi preparo il gioco delle carte dove c’è l’immagine della mela intera e della mela a metà. Chiedo: “Quale è la mela intera? Qual è quella a metà?”. Molti bambini, circa otto su quattordici, danno la risposta esatta. Anche stavolta il gioco della mela intera e metà piace e così lascio le carte a disposizione nell’angolo sensoriale, dove sento i bambini che pongono il quesito ai compagni.

metà mel modif

Tutte le carte preparate per i vari giochi restano a disposizione per due settimane e poi sono riposte. A distanza di varie settimane, durante il pranzo, chiedo ai bambini di indicarmi tra una mela tagliata e una no, qual è quella intera e quella a metà e loro riescono a dare la risposta corretta. Evidentemente il gioco li ha davvero interessati se a distanza di così tanto tempo, riescono a discriminare l’intero e la metà.

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