misuro la scuola col filo della balena

Un progetto sulla scienza nella scuola dell’infanzia

 

La lettera del Presidente del Comitato per lao Sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica, dott. Luigi Berlinguer agli insegnanti:

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Comitato per lo sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica
Il Presidente

Gentilissimi/e insegnanti/e,
Il Comitato per lo Sviluppo della Cultura scientifica e tecnologica che
presiedo da qualche anno ha avviato, in collaborazione con la Direzione
generale per gli ordinamenti scolastici, il progetto EXPERIMENTA .L’obiettivo
generale del progetto è come dare spazio al protagonismo degli studenti.
Come consentire che essi trovino nella scuola percorsi di approfondimento e
di personalizzazione nello studio delle scienze e la possibilità di scelta fra tali
percorsi. E come fare in modo che la scelta e la voglia di mettersi alla prova
diventino un’abitudine permanente, sia per la formazione personale sia per
l’orientamento al proseguimento degli studi.
Il problema, in concreto, è come attivare le diverse possibilità:
-modifiche all’ordinamento rese possibili dall’autonomia curricolare,
– flessibilità metodologiche e di organizzazione del curricolo insite
nell’autonomia didattica e organizzativa,
-collaborazione con il mondo della ricerca e del lavoro.
L’obiettivo specifico è costruire percorsi formativi possibili sia dal punto di
vista culturale che organizzativo, coerenti con le Indicazioni Nazionali 2012 e
che abbiano alla base due principi: integrazione delle scienze e flessibilità
didattica. A tale proposito il gruppo di lavoro, costituito nell’ambito di questo
progetto, ha prodotto un documento EXPERIMENTA – pensare e fare
scienza, al quale si fa costante riferimento.

In questa fase del progetto il Comitato si è proposto di riflettere
sull’insegnamento delle scienze nella fascia di età 3-6 anni -scuola
dell’infanzia- sviluppando gli aspetti legati alla creatività e alla
laboratorialità, concetti fondanti del documento stesso. Il progetto si
svilupperà prevalentemente lavorando on-line e in rete tra più attori.
Il coinvolgimento della scuola dell’infanzia nasce da un incontro che ho
avuto di recente con Carlo Bernardini e Giovanna Zunino che ricordavano il
piacere, la gratificazione, la curiosità le riflessioni che li aveva accomunati
quando, negli anni 80, confrontavano le esperienze realizzate dai bambini
nelle scuole dell’infanzia di Scandicci con quelle realizzate dai bambini di
alcune scuole dell’infanzia di Savona. Si trattava di esperienze che
nascevano in entrambe i casi da “combinazioni di materiali e azioni” che i
bambini mettevano in essere usufruendo di ciò che trovavano nell’ambiente
sezione. Un aspetto che li aveva incuriositi e sul quale si erano soffermati in
quegli anni, era proprio la predisposizione dell’ambiente: a Scandicci le
maestre mettevano a disposizione certi materiali perché li ritenevano
funzionali allo scaturire di esperienze collegabili all’educazione scientifica, a
Savona quegli stessi materiali venivano messi a disposizione dei bambini con
l’idea che fossero funzionali a farli prima di tutto giocare.
Il progetto che vi inviamo è corredato da:
– un questionario a cura di Claudia Lichene che vi chiediamo di
“compilare e “far compilare” ai colleghi anche di ordini di scuola diversi.
Vi chiediamo di indicare l’ordine di scuola al quale appartiene il
compilatore e di seguire le istruzioni indicate sulla pagina dove si trova
il Questionario. Scopo del questionario è quello di indagare sulla fatica
emotiva che si deve affrontare stando nella relazione educativa di
insegnamento-apprendimento. Se si vuol sostenere gli insegnanti nelle
loro fatiche esse vanno ri-conosciute .
– un documento a cura di Anna Bondioli e Donatella Savio (Università di
Pavia) dal titolo: Gioco ed educazione scientifica nella scuola
dell’infanzia.Domande e spunti per riflettere .In questo documento viene
presentata un’idea di educazione scientifica per la scuola dell’infanzia,
ne vengono motivate le ragioni teoriche e vengono forniti strumenti di
riflessione per sostenere, a distanza, la formazione degli insegnanti
che aderiscono al progetto.
– due documenti: uno di Donatella Savio (Università di Pavia) dal titolo
John Dewey e il lavorare per progetti e di seguito quello di Giovanna
Zunino già membro CNPI dal titolo Lavorare per progetti, e uno di Carlo
Bernardini (Università Sapienza di Roma) La scientificità si acquista o si
perde?
L’obiettivo di questa prima fase del lavoro è “mettere alla prova” la possibilità
di realizzare esperienze di educazione scientifica in accordo con il modello
proposto nel documento. Non si tratta tanto di “posizionare” le esperienze nei
gradini della scala AVSI (strumento di lavoro proposto nell’allegato al
documento), ma di valutare quanto il modello stesso proposto sia
concretamente possibile in un contesto scolastico.
Per indirizzare il lavoro verso l’obiettivo sopra esplicitato si propone la
seguente procedura:
1. leggere il documento in cui si presenta un approccio particolare,
un’idea di educazione scientifica e gli item dell’AVSI (strumento di
lavoro) che vi si riferiscono, e di segnalare punti di accordo e di
disaccordo;
2. osservare-annotare le curiosità “scientifiche” manifestate dai
bambini nel corso di una settimana tenendo presente tutto il tempo
trascorso a scuola (comprese le routines);
3. realizzare un’esperienza (anche di un solo incontro) che tenga conto
e costituisca un’occasione per soddisfare ed elaborare le “curiosità”
rilevate;
4. documentare l’esperienza mettendone in evidenza aspetti positivi e
criticità.
Questo che vi proponiamo è l’inizio di un percorso di studio e ricerca che si
avvarrà del supporto e supervisione di Anna Bondioli, Donatella Savio,
Claudia Lichene, Carlo Bernardini, Giovanna Zunino e per il Comitato di
Filomena Rocca.
Con queste garanzie scientifiche e con il vostro motivato contributo sono
sicuro che faremo un buon lavoro utile a qualificare sia la Vostra
professionalità sia l’offerta formativa della scuola dell’infanzia.
Cordialmente
Roma, 29 Gennaio 2014

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