Spesso
mi chiedo se la mia narrazione di esperienze e attività con i bambini sia
chiara ed esaustiva per le colleghe ma anche per i genitori interessati.
Me lo
chiedo perché proprio dalla chiarezza dell’esposizione deriva la comprensione
di questi contenuti, che permette la socializzazione, la condivisione di un
metodo e il confronto di punti di vista diversi per ottimizzare lo sforzo
educativo.
Migliora il contesto:
Proprio
per raggiungere questo obiettivo, mi sono proposta di rivedere i contributi,
già messi a disposizione nelle pagine del mio sito Insiemesicresce.it o nuovi, per
completarli con l’inserimento di dati più chiari circa il contesto
dell’esperienza stessa.
Il
lavoro che mi propongo è infatti quello di rieditare gli articoli con le
seguenti indicazioni:
- L’area formativa in cui agisce il lavoro svolto e che
si ritrova all’interno dei cinque campi di esperienza illustrati negli
Orientamenti per la Scuola materna del 1991 e successive integrazioni, fino
alle “Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del
1° Ciclo”, promulgati dal M.I.U.R. nel 2012 e attualmente in fase di
aggiornamento per l’inserimento del tema della “Cittadinanza” all’interno di
tutti gli aspetti dell’educazione.
I Campi di Esperienza sono:
- “Il sé e l’altro” per le competenze
socio-relazionali;
- “Il corpo in movimento” per quelle
motorie;
- “Linguaggi, creatività, espressione”
per le competenze espressivo-pittoriche/musicali.
- “I discorsi e le parole” per le
competenze linguistiche;
- “La conoscenza del mondo” per quelle
logico-matematiche.
- Le “intelligenze multiple”, di Howard Gardner, che ridefiniscono
i Campi di Esperienza completandone il ventaglio esperienziale e che nelle
nostre scuole sono state inserite all’interno di ciascuno di questi.
- Il gruppo di esperienze di tipo
scientifico al
quale fare riferimento per la verifica o per la proposta di attività
scientifiche per bambini dai 2 ai 6 anni. Sono 5 e sono quelli indicati nel
testo “Il bambino ragionevole”, Luciano Manzuoli Editore, (p. 36-38):
- Simbolizzazione e riconoscimento di
simboli.
- Astrarre da esperienze concrete.
- Riconoscere variabili giuste rispetto
a variabili non corrette.
- Consolidare esperienze comuni
rispetto a conoscenze (anche linguistiche) non adeguate.
- Correlare fenomeni tra loro.
- I prerequisiti di base, relativi all’educazione scientifica,
che abbiamo definito in 12 aspetti da considerare e sviluppare nelle attività,
di seguito esplicitati:
- Organizzazione spaziale.
- Organizzazione temporale
- Discriminazione.
- Raggruppamento.
- Ordinamento.
- Trasformazione.
- Conservazione.
- Successione.
- Simbolizzazione.
- Sostituzione.
- Moltiplicazione logica.
Le intelligenze multiple.
Per
completezza d’ informazione, nella riesposizione degli articoli indicherò
anche, come accennato precedentemente, l’intelligenza che, nell’esperienza
compiuta, viene sollecitata e sviluppata.
Ciascun
campo d’esperienza contiene (come abbiamo definito nel nostro documento
programmatico annuale) gli aspetti più significativi e specifici dello sviluppo
infantile e che sono definiti “intelligenze multiple”, utili per indirizzare in
modo più mirato l’intervento educativo e la verifica degli obiettivi
d’apprendimento.
Così:
- il
Campo d’esperienza “Il sé e l’altro” considera l’“intelligenza Intrapersonale”
e
quella “Interpersonale”;
- quello
di “Il corpo in movimento” l’”Intelligenza Cinestetica”;
- il
Campo d’Esperienza “Linguaggi, creatività, espressione” sottintende
all’“Intelligenza visivo-spaziale” e quella “Uditivo-musicale”;
- quello
di “I discorsi e le parole” considera l’“Intelligenza linguistica”;
- e
infine il Campo d’esperienza “La conoscenza del mondo” considera l’“Intelligenza
logico-simbolica” e quella “Naturalistica”.
Una migliore esposizione.
Gli
articoli e le esperienze raccontate nel sito Insiemesicresce.it, fino a questo
momento perlopiù in forma discorsiva, conterranno da adesso indicazioni più
esplicite su materiali, spazi e tempi e l’esposizione sarà scandita da
paragrafi, per evidenziare aspetti particolarmente interessanti del lavoro. Nel
racconto delle esperienze, dato il carattere “scientifico” dei lavori svolti, sarà
evidentemente ricorrente l’indicazione del campo d’esperienza “La conoscenza
del mondo”, con le implicazioni dell’“Intelligenza logico-simbolica” e di
quella “Naturalistica”.
Non solo scienza…….ma soprattutto
scienza.
La scelta di socializzare essenzialmente esperienze di tipo scientifico dipende proprio dal lavoro svolto nella mia scuola e che vuole stimolare da una parte le colleghe ad affrontare contenuti scientifici anche con bambini piccoli, dall’altra i genitori dei bambini perché li aiutino a scoprire il ragionamento come una ginnastica mentale che entusiasma e avvince.
Ragionare sulle cose di tutti i giorni, fare domande a cui tentare di trovare una risposta, significa non solo “capire” ma riuscire a “risolvere i problemi” che si incontrano, sviluppando la capacità di osservazione, ottimizzazione, ricerca di soluzioni sempre più congruenti e nello stesso tempo imparare ad accogliere le opinioni degli altri, confrontarsi per rivedere le proprie posizioni a vantaggio di soluzioni migliori.Ma non solo di scienza si parla: considerando che il bambino è una “persona” e che la sua formazione comprende molteplici aspetti da sviluppare in vista degli obiettivi formativi che si intende perseguire, emerge chiara la relazione stretta tra l’aspetto scientifico e tutti gli altri.
Più
precisamente nelle esperienze raccontate si interviene sull’aspetto sociale quando si sviluppa il dibattito tra i
bambini, quando si aspetta il turno per parlare, quando viene sollecitata la
riflessione personale e la partecipazione di tutti, nessuno escluso. Non solo:
quando il bambino più grande aiuta e accompagna quello più piccolo nell’attività,
anche materialmente, e infine quando si sollecitano i bambini a riportare in
famiglia le proprie sensazioni e riflessioni.
Si interviene sull’ aspetto motorio nel momento in cui si svolgono giochi di movimento, di scoperta dell’ambiente, nei giochi sulla percezione dello spazio circostante, nelle diverse posture utilizzate, nei concetti spaziali esperiti come sopra/sotto, davanti/dietro, vicino/lontano, in alto/in basso, nei giochi di forza ecc.
Le competenze linguistiche si sviluppano
nelle conversazioni, nella conoscenza di termini nuovi soprattutto di tipo
scientifico, con i giochi di parole e di rime, con l’invenzione di storie, con
il racconto di esperienze personali, con l’uso di piccole filastrocche e
canzoni che naturalmente si riferiscono all’esperienza in corso.
Le competenze di tipo
espressivo-creative entrano
in gioco nello svolgimento dei giochi in cui c’è da allestire materiale
grafico-pittorico, nella realizzazione di disegni e nell’invenzione di segni
che illustrano la situazione, nell’invenzione di simboli per registrare dati da
socializzare, ecc.
Le competenze uditivo-musicali sono
stimolate quando si fanno giochi di riconoscimento di suoni e rumori, nella
costruzione di semplici sequenze musicali da scrivere e rileggere, nell’associazione
di simboli a strumenti musicali, nei giochi cantati, nel riconoscimento di un
ritmo e nella sua riproduzione, ecc.
Le
competenze relative alla “Conoscenza del
Mondo” ovvero alle “intelligenze logico-simbolica e naturalistica” sono quelle ricorrenti in tutti i progetti didattici
elaborati che hanno lo scopo di sollecitare e sviluppare il desiderio di capire
dei bambini, di intervenire sui tanti perché cercando risposte attraverso il
ragionamento, procedendo per tentativi e verifiche, per arrivare a conclusioni
razionali generalizzabili. Le esperienze si fissano poi nella mente, e in
cartelloni sulle pareti, attraverso una convenzione che usa simboli condivisi.
Le competenze naturalistiche entrano in
gioco quando l’oggetto di attività, osservazioni e riflessioni, è l’ambiente
naturale circostante, sia animale che vegetale o minerale.
Quando giochiamo con i rami per scoprire il galleggiamento, oppure facciamo “esperimenti” con le arance per capire cosa sono i liquidi, i solidi e più avanti con l’acqua anche il vapore.
Verifica.
Al
termine degli articoli inserirò anche alcune indicazioni per verificare
l’acquisizione delle competenze cioè il raggiungimento degli obiettivi
formativi che il progetto o l’attività didattica si prefiggeva.
E ORA … AL LAVORO!!!