Tutti gli articoli di Daniela Sgobino

l'acquario

Il rapporto col territorio

Una parte molto interessante del libro “Una vita a scuola – Oltre la Pedagogia” è quella che riguarda lo stretto rapporto che avevamo con l’ambiente circostante la scuola e il quartiere dove vivevano i bambini.

Eravamo infatti consapevoli che il rapporto col territorio in cui ci trovavamo, e nel quale i nostri piccoli vivevano con le famiglie, rappresentava una vera miniera di opportunità educative e didattiche. La conoscenza più ravvicinata dei luoghi familiari ai bambini, come le proprie abitazioni o i negozi frequentati coi genitori, ci consentiva di approfondire contenuti specifici puntando l’attenzione su aspetti estremamente significativi per i bambini stessi come le loro camerette, le persone della famiglia (genitori, fratelli o sorelle, nonni..) ma nel contempo ci permetteva di realizzare momenti di condivisione, magari consumando uno spuntino preparato dalla nonna, o di gioco libero nella cameretta di uno di loro.

andiamo a casa di una bimba
andiamo a casa di una bimba

Il territorio voleva dire anche conoscenza dei servizi presenti come l’Asl che ci permetteva di svolgere un progetto sull’educazione alla salute e allo sport o l’Ufficio Postale per spedire una lettera ai genitori, scritta dai più grandicelli o dettata dai più piccoli a noi insegnanti.

Nel Palazzo Comunale il Sindaco ci accolse nel suo ufficio per illustrarci i suoi doveri di amministratore e quindi ci salutò con una bella foto di gruppo. Al piano terreno c’erano i locali riservati alla Polizia Municipale e una solerte vigilessa ci raccontò come fosse impegnativo vegliare sulla sicurezza dei cittadini, a cominciare dalle regole stradali che servivano ad evitare incidenti, a volte anche molto gravi.

le api nella fattoria
guardiamo le api

Poco più in là Il negozio dell’Acquario, dove comprammo anche il cibo per i nostri pesciolini, ci offrì una scenografia davvero affascinante: pesci di varia grandezza e forma, tartarughe, piante acquatiche: un mondo meraviglioso e colorato tutto da scoprire. Così com’ era da scoprire il Palazzetto dello Sport dove, sotto la guida esperta di un coach, sperimentammo il gioco del pallone, la corsa ed altri sport.

l'acquario dei pesci
i nostri pesciolini

Le numerose esperienze incrementavano le competenze infantili con il contributo di esperti, ciascuno per il proprio settore, che ampliava notevolmente il ventaglio delle opportunità educative e le occasioni di compiere esperienze importanti.

La nostra attenzione non si rivolgeva solo al territorio circostante, quello maggiormente vissuto dai bambini, ma si rivolgeva ad altre realtà, anche distanti, che appartenevano in qualche modo ai contenuti del lavoro coi bambini.

Fu così che a proposito di pesci andammo a visitare l’Acquario di Livorno e parlando di epoche storiche nel calendario della striscia del tempo andammo a visitare il Parco di Peccioli dove si trovavano dinosauri a grandezza naturale; un’esperienza davvero memorabile.

l'acquario
visitiamo l’acquario di Livorno.

E ancora…alla Fattoria Didattica per conoscere gli animali e accarezzare i vitellini, al Teatro Verdi ad ascoltare storie musicali davvero coinvolgenti.

la fattoria didattica
alla fattoria didattica

Ma l’esperienza senz’altro più importante dal punto di vista del distacco dall’ambiente familiare e di scoperta di nuovi paesi e lingue, fu il soggiorno di un gruppo di bambini di 5 anni a Parigi, per una settimana, in un castello con le sole insegnanti e i compagni. Un’esperienza indimenticabile per i bambini e le famiglie ma anche per gli adulti della scuola.

si parte...per la fattoria.

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Per saperne di più

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Se vuoi acquistare il libro

La gallina per la strada…e altre storie

L’episodio che racconto illustra in modo simpatico quanto la collaborazione scuola-famiglia sia un’ importante occasione per sviluppare rapporti di collaborazione improntati alla reciproca stima e non raramente al vero affetto e completa fiducia.

La nostra modalità di accoglienza delle famiglie creava ampi spazi di partecipazione e condivisione e questo fatto favoriva un’atmosfera molto cordiale, direi quasi familiare, che consentiva di sviluppare un atteggiamento di fiducia nei confronti del personale ma anche di collaborazione fattiva e di disponibilità al dialogo.

attività coi genitori
Grandi e piccoli giocano sperimentando insieme materiali insoliti

 

I momenti di forte socializzazione erano soprattutto le feste di Natale e della Primavera. Queste iniziative vedevano i genitori impegnati in prima persona nel realizzare giochi per adulti e bambini o spettacoli teatrali veri e propri che di solito si accompagnavano a momenti di esilarante amenità.

la storia della Renna malata
lo spettacolo dei genitori per i bambini

 

Una volta terminata la festa gli stessi genitori si impegnavano ad aiutarci nella sistemazione dei locali della scuola e dei materiali utilizzati oltre che nella prima sommaria pulizia del salone e delle sezioni.

Proprio al termine di una Festa di Natale, dopo aver concluso lo spettacolo “I musicanti di Brema” e il rinfresco che seguiva, i genitori si adoperarono per aiutarci a gettare i sacchi di immondizia e per riordinare i locali in modo da averli puliti e disponibili per il lunedì seguente.

arriva Babbo Natale

Nel trasportare i sacchi verso i relativi cassonetti dell’immondizia, le custodi accompagnate da alcuni genitori, si guardarono intorno stupite.

Le auto che avrebbero dovuto transitare sulla strada erano invece stranamente immobili. Anche un motorino che arrivava da lontano si fermò. “Che stava succedendo?”

All’improvviso si svelò il mistero: il padre di un bambino aveva con sé una gallina utilizzata per lo spettacolo, in tutto uguale ad una vera, e la sistemò in mezzo alla strada. Era talmente verosimile che le auto si fermarono per farla passare. Naturalmente la gallina non accennava a muoversi ma dopo poco si avvidero che la gallina era un “peluche” e non si sarebbe certamente spostata; così tra le risate di tutti fu prelevata dal genitore spiritoso e rimossa, così da permettere alle auto di ripartire.

attività coi genitori
manipolazione e collage

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Per acquistare il libro

scuola e famiglie

Scuola e famiglie

scuola e famiglie
attività all’aperto con le famiglie

La presenza dei genitori, sin dall’apertura dei servizi, veniva ritenuta dal personale educativo una grande risorsa, indispensabile per completare il triangolo educativo scuola-bambino-famiglia e vitale per lo sviluppo armonioso delle sue capacità e potenzialità.

Ciascuna delle tre realtà infatti è determinante nella formazione psico-fisica dei bambini e la famiglia senza dubbio è l’agenzia educativa che interviene per prima nella loro educazione.

imitazione e specchio
i genitori alla festa della Primavera

I genitori che inizialmente desideravano conoscere, e a volte controllare, l’ambiente in cui vivevano i figli pian piano negli anni diventarono collaboratori indispensabili in molti progetti della scuola ed anche nel supporto alle attività in classe. Furono infatti tantissime le iniziative portate avanti con i padri, le madri e i nonni, secondo i loro interessi, le  attitudini e la loro disponibilità.

Enrico ci insegna a suonare il suo violino
un’esperienza inusuale: suonare il violino.

Le famiglie dei bambini furono anche molto attive nell’interlocuzione con l’amministrazione comunale per sostenere le istanze del personale o proprie, a vantaggio dei bambini e della vita scolastica in genere.

I genitori furono inoltre un vero e proprio “pilastro” nell’organizzazione di feste dentro e fuori la scuola e nello sviluppo di iniziative a carattere sociale come il progetto di Teatro all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, di Lettura al Castello dell’Acciaiolo, di esperienze astronomiche con il gruppo Astrofili sulle colline di Scandicci.

la medaglia per i nonni
una medaglia ai nonni per averci insegnato tante cose.

I genitori diventarono anche testimoni di pace attraverso iniziative interculturali promosse dalla scuola all’interno di attività volte a far conoscere le peculiarità di etnie diverse e rappresentate da alcuni bambini presenti nelle sezioni.

I grandi momenti di socialità vissuti durante le feste di Natale e di Primavera, che coinvolgevano tutti i nuclei familiari, diventarono occasione di rapporti improntati alla massima cordialità, fiducia e perché no anche di sincero affetto.

la recita di Natale
la storia della renna malata.

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Per saperne di più

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Per acquistare il libro

carnevale e collaborazione

Il rapporto col personale ausiliario

Nel libro si spiega come Il ruolo del personale ausiliario, che nei primi anni si rivolgeva essenzialmente all’assistenza ai bambini ed al supporto alle insegnanti durante particolari attività o nelle gite scolastiche, nel tempo divenne piena collaborazione e indispensabile sostegno alle attività stesse.

il gioco delle macchine
giochiamo ad imitare il traffico

Avvenne un vero e proprio cambio generazionale e gli operatori e le operatrici, assunti al posto dei precedenti ormai in pensione, si attivarono per forme di partecipazione più coinvolgenti e integrate. Questo nuovo atteggiamento era dovuto in parte agli incontri frequenti dell’intero gruppo di lavoro, dedicati alla programmazione e alla verifica delle proposte, in parte alla partecipazione congiunta alle iniziative di formazione.

Le insegnanti/educatrici fecero il tentativo, credo riuscito, di alleviare per quanto possibile il loro lavoro di cura dell’ambiente e di preparazione e distribuzione dei pasti, impegnandosi alla sistemazione delle sezioni e dei materiali oltre che alla salvaguardia degli arredi utilizzati, lasciando per tempo e in ordine le sezioni dopo le attività.

In questo modo potemmo ricavare un po’ del loro prezioso tempo per momenti di presenza nelle attività in sezione ma anche nella gestione autonoma di attività di intergruppo.

costruiamo il trenino
l’attività d’intergruppo

Tutto il lavoro con i bambini veniva preparato, di concerto con le insegnanti/educatrici, a partire dalla definizione preliminare e concordata di modalità relazionali, tempi, spazi e materiali.

Il personale di supporto, per la grande disponibilità e partecipazione, divenne protagonista di una vera e propria rivoluzione culturale in cui non solo la cura ma anche l’attenzione a tutti gli aspetti educativi furono messi a disposizione dei bambini e delle famiglie.

la gita a Borgo S.Lorenzo
alla ricerca di insetti nella campagna di Borgo S.Lorenzo

Questo fece sì che venisse loro concesso un avanzamento del livello giuridico oltre che salariale e riconosciuta una nuova professionalità fatta anche di competenze educative.

La collaborazione con le operatrici e gli operatori offrì l’occasione per un rapporto affettivo differenziato e più ricco, con infinite occasioni di aiuto ma anche di sorrisi e giochi davvero gratificanti. Infine la presenza di operatori consentì ai bambini e alle bambine di vivere un rapporto  con figure maschili diverse da quella paterna ma percepite come autorevoli e affettivamente vicine al proprio vissuto.

gita al parco

Antonella, la collega, ricorda questo episodio che l’ha colpita:

“Ero con i bambini a parlare del più e del meno, mentre li aiutavo a riposare. Eravamo nel periodo prenatalizio e il discorso cadde sui regali: Te cosa vuoi da Babbo Natale? chiesi ad un bambino e lui di rimando “Una macchinina grande telecomandata” e te, indicando una bambina, cosa chiedi a Babbo Natale? I trucchi per truccarsi! E te?

Via via chiesi a ciascun bambino e bambina quale fosse l’oggetto dei loro desideri e quale potesse essere il regalo di Babbo Natale.

Nel gruppo c’era una bambina molto timida e provava imbarazzo ad esprimersi davanti agli altri e, mentre la coccolavo un po’ per aiutarla a rilassarsi, le chiesi cosa desiderasse per Natale, pensando di stuzzicare il suo interesse ma non ebbi risposta. Ci riprovai per darle un’opportunità di dire la sua, di esprimere un desiderio ma ancora una volta ottenni solo silenzio.

“Non ce lo vuoi dire cosa chiedi a Babbo Natale? Cosa ti piacerebbe trovare nel regalo?” e ancora una volta non ebbi risposta.

A questo punto, un bambino molto perspicace, notato che le mie richieste andavano a vuoto, all’ennesima domanda “Cosa ti porterà Babbo Natale?”, forse volendo andare incontro alla difficoltà dell’amica, rispose con l’aria di chi la sa lunga “La voce!! Gli porterà la voce!”.

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Per approfondire 

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Per acquistare il libro

giochi allo specchiio

Il castello degli specchi

dalla casa al castello
dalla casa di cartone al castello degli specchi.

Nel libro spieghiamo come la sezione suddivisa in ambienti ci permise di organizzare gli spazi in modo sempre nuovo e il coinvolgimento dei bambini nella loro realizzazione divenne occasione di apprendimento di nuove e più ricche competenze sia linguistiche che grafico-pittoriche e sociali ma anche logico-matematiche e cinestetiche.

Gli ambienti vennero diversificati seguendo i contenuti del lavoro educativo e per questo la lettura del libro Maremè ci spinse a parlare del mare per cui organizzammo l’angolo della pesca.

l'angolo della pesca
impariamo a pescare nell’angolo del mare

L’attività didattica volgeva la sua attenzione ai vari ambienti delle vacanze dei bimbi con le famiglie e così quando raccontammo la storia di “Ortless il gigante”, l’ambiente da costruire e sperimentare fu la montagna. Costruimmo con i bambini una parete montuosa da “scalare” realmente, con il ruscello a valle e una grotta abitata da un grosso orso, innocuo e molto morbido.

la montagna

Parlando di animali nei vari ambienti, il discorso cadde sulle simmetrie e ci dette l’opportunità di giocare con gli specchi.

La situazione si fece interessante perchè nessuno era mai entrato in un castello degli specchi e noi lo realizzammo in sezione con i bambini.

Una scatola grande (aperta sopra), tre pannelli di cartone/specchio incollati sulle tre pareti fisse, una parete della scatola che divenne il portone e tutto il castello colorato a piacere.

 il castello degli Specchi
costruiamo il castello degli specchi

Realizzammo così un Castello degli Specchi che aveva una porta per accedervi e dentro al quale si apriva un mondo fantastico; i commenti dei bambini: “1-2-3 bambini uguali? Io mi vedo in alto, in basso…. il viso, le mani…”. Giochi infiniti di espressione e di prospettive spaziali inimmaginabili fuori dal castello. E poi…. c’era posto per un amico e forse anche per due. Guardarsi, incrociarsi: “Maestra guarda io vedo lui…anche io!”.  Un’esperienza strana: io che vedevo te e tu che vedevi me ma anche quella in cui io vedevo me e te e tu vedevi te e me.… Un ambiente quasi magico dal quale era difficile allontanarsi tanto era grande il fascino del gioco! Nuovi punti di vista, nuove esperienze spaziali.

castello degli specchi completato

Il Castello degli Specchi rimase nel suo angolo della stanza per molti giorni, a disposizione di tutti i bambini che volevano entrarci e giocare.

Alla fine dell’anno, durante la nostra gita presso il Centro ReMida di Borgo S. Lorenzo, scoprimmo che avevano avuto la nostra stessa idea e ne fummo davvero felici: c’era un Castello degli Specchi proprio simile al nostro ma più grande: che divertimento giocarci in tanti!!

Il Castello degli Specchi al Centro

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Per saperne di più

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Per acquistare il libro