Libro Dov'è il mio papà?

Le fiabe: dalla narrazione alla scienza

dalle fiabe alle esperienze scientifiche

Le favole: dalla narrazione alla scienza

Campo d’esperienza: la conoscenza del mondo

Intelligenza: – logico-simbolica,

                       – naturalistica.

Categoria di esperienze:  1) simbolizzare

                                             5) correlare i fenomeni tra loro.

Prerequisiti di riferimento: 1) organizzazione spaziale

                                                 2) discriminazione

                                                 3) raggruppamento

                                                 4) simbolizzazione

Attività di sezione bambini di 4-5 anni

“Dov’è il mio papà?”

Obiettivi educativi:

  • Osservare e raggruppare in insiemi.
  • Discriminare, fra tanti, gli animali d’aria e non, quelli d’acqua e non.
  • Simbolizzare andature e percorsi.

Obiettivi trasversali:

  • Conoscere gli animali e il loro habitat.
  • Drammatizzare una storia.
  • Imitare le andature degli animali.

Materiali.

Il testo “Dov’è il mio papà?” aut. Shin Ji-Yum, Editoriale Scienza, e libri vari sugli animali da affezione, della fattoria ecc.

Per i costumi degli animali: carta da disegno, pennarelli, carta crespa e cartoncino, colla e piume; per la rielaborazione dell’attività: carta da pacchi, das, immagini ritagliate dalle riviste; per la verifica degli apprendimenti circa alcuni aspetti dell’esperienza: schede grafiche costruite ad oc; gioco dell’Oca da pavimento e da tavolo; pesciolini in compensato, canne col gancio, catino grande con acqua(per la pesca).

Spazi.

La sezione, il salone della scuola per le attività di movimento, il giardino.

Tempi.

Gennaio-aprile.

Una storia avvincente: “Dov’è il mio papà?”.

il libro che fornisce l’argomento del lavoro: il rapporto col padre.

Scegliamo di utilizzare per il nostro lavoro un libro che parla del rapporto col padre, una relazione importantissima per i bambini e forse non abbastanza incoraggiata e sviluppata.

Dalla storia del rifiuto del padre, dovuto alla diversità dei caratteri legati alla specie, il figlio (Piccolo Pinguino n.d.r.) arriva a cogliere l’essenza del rapporto che è fatto di amore, sostegno, protezione e condivisione.

La storia parla di un piccolo pinguino, senza padre, che vede la mamma sposarsi con un orso, capitato per caso da quelle parti, e che non gli somiglia neanche un po’.

Decide così di girare il mondo in cerca del padre che gli somigli e che non riconosce nell’orso.

Si trova in ambienti molto diversi dove incontra struzzi, oche, gabbiani, uccelli di varie grandezze e colorazioni e chiede ad ogni animale che incontra “Sei tu il mio papà?”. La situazione rischia di divenire pericolosa ma proprio in questo bisogno di protezione il protagonista riconoscerà l’amore del padre.

Ascoltiamo le emozioni dei bambini e il loro approccio al racconto.

Drammatizziamo la storia costruendo i costumi per rappresentare gli animali e ci divertiamo a ripetere la drammatizzazione più volte, cercando di rimanere fedeli al racconto.

costruiamo i costumi per la drammatizzazione

Tante piccole differenze

Per comprendere se gli animali che incontra sono il papà, Piccolo Pinguino osserva le caratteristiche che lo distinguono dagli altri animali.

Piccolo Pinguino ha le piume blu, ali piccole che non servono per volare e zampe corte che aiutano nel nuoto; il becco è giallo e appuntito.

Lui cerca tra gli animali, durante il suo lungo cammino, quelli che hanno caratteristiche simili alle sue, sperando così di trovare il suo papà.

Incontra un gabbiano e pensando “La mamma mi ha detto che il mio papà è in cielo, forse è lui…” chiede: “Sei tu il mio papà?”. “Ho le piume bianche e tu le hai blu, mi dispiace no! Prova su quell’isola, c’è un animale con le piume blu”.

L’uccello che vi trova ha le piume blu ma Piccolo Pinguino non può volare come lui. No, non può essere il suo papà.

Continua così nella ricerca e incontra uno struzzo che non sa volare come lui ma ha zampe lunghe lunghe e le sue sono corte. Procede così verso un campo dove ci sono animali con le ali e le zampe corte, le oche.

Ma neanche tra loro c’è il papà perché hanno becchi gialli e arrotondati, quello di Piccolo Pinguino è invece appuntito.

Attraverso l’incontro con i vari animali, con i bambini scopriamo le loro peculiarità e l’ambiente in cui vivono.

Osserviamo immagini di altri testi per approfondire, ritagliamo figure dalle riviste e le incolliamo suddividendole secondo vari criteri come l’ambiente di vita, se sono volanti o meno ecc.

Costruiamo così insiemi di animali diversi, applicando la negazione come identità diversa: animali volanti e non volanti, animali d’acqua e non d’acqua.

La situazione si fa difficile.

la ricerca di Piccolo Pinguino

Il racconto continua e intanto approfittiamo per fare molti giochi utilizzando l’argomento degli animali che via via conosciamo. Impariamo a giocare al Gioco dell’Oca, prima sul pavimento tutti insieme nel salone, poi in classe nel piccolo gruppo di 2/3 bambini nell’angolo del gioco libero. Infine ogni bambino ne ha uno che colora e utilizza a proprio piacimento nei momenti di gioco libero.

Giochiamo imitando le andature degli animali che abbiamo conosciuto: le papere, i gabbiani ma anche altri animali non alati. Successivamente i bambini inventano simboli per realizzare graficamente sul foglio da disegno la situazione appena sperimentata.

Piccolo Pinguino, il protagonista della nostra storia, stanco del lungo viaggio e triste per non essere riuscito a trovare il suo papà, continua a camminare fino a ritrovarsi in un bosco.

È stremato e non ha più la forza di proseguire, anche se quell’ambiente gli mette davvero tanta paura. Via via che scende la sera e i suoni del bosco diventano minacciosi, sente una nostalgia struggente della mamma e del papà. “Se ci fosse qua il mio papà, io non avrei più paura! Lui mi prenderebbe in braccio e io sarei al sicuro!”.

Sente avvicinarsi un rumore spettrale che lo inquieta ancora di più, fino a fargli trattenere il respiro……

Utilizziamo questo aspetto della storia per far raccontare ai bambini se si sono mai trovati in una situazione di paura e cosa hanno fatto per uscirne, cosa fa loro paura e se i babbi li hanno aiutati.

L’amore vince ogni differenza.

La paura immobilizza Piccolo Pinguino che sente avvicinarsi con quei passi nell’oscurità, la sua fine.

Non sa più che fare e si rannicchia per sfuggire al pericolo ma dalla penombra esce la sagoma dell’orso, si proprio Papà Orso che è uscito a cercarlo per riportarlo al sicuro, nella sua tana.

l’amore vince ogni differenza…

La vista di Papà Orso fa correre Piccolo Pinguino tra le sue zampe e l’orso lo abbraccia con forza, per rassicurarlo. Piccolo Pinguino è felice e abbraccia a sua volta l’orso che sorride.

Tornano così alla loro tana e mamma pinguina li abbraccia, felice che Piccolo Pinguino si trovi sano e salvo in braccio a Papà orso.

Da quel giorno Piccolo Pinguino andava a spasso sempre insieme a papà Orso ed anche a pescare i pesci, consapevole che quello poteva essere davvero il suo papà, per l’amore che gli aveva dimostrato e perché aveva capito che, anche se l’aspetto esterno era diverso, era il bene che contava.

Approfondiamo ancora il discorso della relazione coi padri, facendo raccontare ai bambini episodi di vita vissuta e disegnare situazioni ed esperienze compiute col genitore.

A pesca con Papà orso.

La storia finisce con la condivisione di attività simpatiche come la pesca.

Anche noi vogliamo provare questo gioco che difficilmente i bambini riescono a fare nelle abitazioni.

Prepariamo perciò una bella vasca di acqua e gettiamo i pesciolini di legno al suo interno. Utilizziamo le canne preparate allo scopo, munite di un gancio alla vetta, per agganciare i pesciolini e metterli nelle vaschette.

a pesca come Piccolo Pinguino e papà Orso.

Inizialmente il gioco è a turno per imparare bene come fare, poi viene trasformato in una gara tra due bambini e successivamente a squadre.

Il gioco della pesca piace talmente che decidiamo di lasciarlo a disposizione nel momento dell’attività del primo mattino, quella a scelta libera, negli angoli.

Creiamo infatti l’angolo della pesca dove i bambini possono accedere a due/tre per volta, a turno.

Anche in questo caso, ci divertiamo a trovare nuovi giochi e nuove sfide per utilizzare un’esperienza che piace davvero!!

Come il gioco dei cuochi con la sistemazione dei pesciolini nelle padelle e precisamente “3 pesciolini in ogni padella”. Per non complicarsi troppo la vita, utilizziamo un colore diverso per ogni padella.

i pesciolini in padella.

Io con il mio papà

A conclusione di questo lavoro, concentriamo l’attenzione sulle attività che i bambini condividono con i loro padri; le disegnano, le descrivono, poi raccontano ciò che vorrebbero fare col padre e, per farglielo sapere, i più grandi scrivono una letterina mentre i più piccoli la dettano all’insegnante, letterina che viene spedita recandoci all’ufficio postale.

Un modo questo per agevolare la creazione di momenti di intimità tra padri e figli.

Verifichiamo gli obiettivi educativi

  • Nella conversazione è disponibile ad intervenire per esporre il proprio parere?
  • Discrimina e raggruppa gli animali secondo il criterio dato?
  • Inventa simboli per andature e percorsi?



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