Una vita a scuola - oltre la pedagogia il libro di Simona barbetti e Daniela Sgobino edito da Gruppo Albatros Il Filo

Una vita a scuola – oltre la pedagogia

Una vita a scuola - oltre la pedagogia il libro di Simona barbetti e Daniela Sgobino edito da Gruppo Albatros Il Filo
il libro

Un libro destinato a insegnanti-educatori e genitori per intraprendere al meglio il percorso educativo dei bambini.

Sono lieta di annunciare l’avvenuta pubblicazione del testo “Una vita a scuola – oltre la pedagogia” da me scritto assieme a Simona Barbetti, edito da Gruppo Albatros Il Filo.

Il racconto di quarantacinque anni di lavoro nella scuola dell’infanzia fanno vivere nel libro e nei documenti illustrati la storia della scuola e le sue trasformazioni dall’apertura dei servizi all’infanzia fino ai giorni nostri.

Una lettura particolare, suddivisa in periodi “forti”, dove le due autrici ben spiegano l’evoluzione della scuola in Italia (e di Scandicci) che, da un servizio di assistenza alle famiglie e di preparazione alla scuola elementare, diviene percorso educativo determinante nella formazione dei bambini e del loro specifico essere persone.

All’interno del testo si ritrovano riflessioni sui grandi temi dell’educazione quali la metodologia dell’intervento educativo, l’organizzazione condivisa di spazi, tempi e attività, il coinvolgimento delle famiglie nei progetti didattici e non solo, la formazione del personale.

L’azione educativa prende vita da una sperimentazione condotta per anni, all’interno della quale si concretizza un modo nuovo di fare scuola e con il “Metodo Scandicci” s’ identifica un sistema all’avanguardia nell’educazione scientifica per l’infanzia.

Tutto questo e molto di più in un testo abbastanza corposo ma incalzante, dove si alternano riflessioni personali ed eventi documentati che cambieranno profondamente la vita della Scuola dell’Infanzia.

Come nasce il libro e ….molto di più.

Un’esperienza impegnativa ma estremamente gratificante che ripercorre 45 anni di vita nella scuola e permette di rileggere con l’esperienza i cambiamenti che ne fanno un modello nazionale.

Un intenso lavoro di ricerca di materiali negli archivi e nella memoria ci ha consentito di raccontare 45 anni di scuola dell’infanzia e festeggiare la realizzazione del libro con un incontro per due chiacchiere, in amicizia.

L’apertura dei servizi all’infanzia ci richiese il massimo impegno ed una grande disponibilità che ci impegnava anche in giornate festive o nel dopocena.

L’Amministrazione Comunale in attesa di fondi statali, decise di utilizzare locali di recupero, capannoni e fondi di negozi, per trasformarli in strutture scolastiche per l’infanzia.

In seguito l’ambiente inizialmente ricavato divenne un ambiente pensato, nel senso che tutto venne organizzato secondo precisi criteri educativi e metodologici.

Nel libro si racconta come Il personale da subito venne stimolato a perfezionare la propria preparazione con corsi di aggiornamento altamente professionalizzanti e la formazione divenne un aspetto imprescindibile del nostro lavoro.

Il corso di aggiornamento sull’ educazione scientifica ci portò a compiere con i bambini tante esperienze di tipo scientifico tra le quali quella de “Il castello degli specchi”.

Il rapporto col personale ausiliario via via si arricchì attraverso i momenti di formazione comune e di condivisione dello stile educativo, di collaborazione nelle attività d’intergruppo, di organizzazione delle feste e nel supporto nelle uscite didattiche. Il regalo di Babbo Natale è l’episodio che, accanto a tanti altri, manifesta in modo evidente il rapporto dei bambini col personale di supporto che si contraddistingueva per l’affetto e la vicinanza.

La presenza dei genitori nel tempo divenne una importante risorsa educativa che entrò nella vita della scuola e dei bambini in molti modi diversi.

“La gallina per la strada” è un episodio che la dice lunga sul clima cordiale che esisteva nella nostra scuola tra personale insegnante e ausiliario e le famiglie dei bambini.

Nel libro emerge chiaramente quanto Il rapporto col territorio, fosse importante: l’incontro con tante agenzie educative completava ed integrava le proposte delle insegnanti/educatrici e permetteva nei bambini lo sviluppo di competenze più ampie e diversificate.

La nostra scuola dell’Infanzia si è sempre distinta per l’impegno sociale che ha posto ai vertici dei suoi progetti, sviluppando iniziative a favore della solidarietà, l’incontro, il sostegno ai più fragili attraverso progetti didattici mirati.

Anche l’incontro con altre culture, la conoscenza di altre esperienze in paesi diversi dal nostro, divenne uno dei capisaldi del nostro agire.

Un’esperienza davvero insolita ma affascinante fu il viaggio a Pantin, un comune confinante con la città di Parigi. Vivere una settimana in un castello e conoscere adulti e bambini di un altro paese fu Impegnativo ma fonte di grande soddisfazione per tutti.

Quando creammo le sezioni per i bambini dell’età del nido e quelli da tre a sei anni dando vita ai centri Integrati 1/6, pensammo ad un progetto sperimentale che ci avrebbe impegnato molto e che avrebbe dato un nuovo orizzonte ai servizi educativi del Comune di Scandicci e non solo ma non avremmo mai immaginato….

I Centri Integrati, ma anche la formazione delle sezioni di Scuola dell’Infanzia precedentemente, fecero emergere l’importanza fondamentale dell’attività di “tutoring” che i bambini grandicelli svolgevano nei confronti di quelli più piccoli e che forniva importanti occasioni di crescita cognitiva ma anche emotivo-relazionale sviluppando atteggiamenti di collaborazione/sostegno invece che di competizione.

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