L’esperienza dei Centri Integrati nel libro “Una vita a scuola-oltre la pedagogia” viene raccontata come una proposta di grande interesse a livello locale e nazionale ma oggi assume ancor più la fisionomia di un progetto per il futuro.
Quando creammo infatti le sezioni per i bambini dell’età del nido e quelli da tre a sei anni dando vita ai centri Integrati 2/6 e poi 1/6, pensammo ad un progetto sperimentale che ci avrebbe impegnato molto e che avrebbe dato un nuovo orizzonte ai servizi educativi del Comune di Scandicci e non solo. Non avremmo però mai immaginato di proporre un’esperienza talmente all’avanguardia che ancora oggi, nel 2021, è un modello di scuola futuribile e sul quale finalmente s’intende riflettere ed operare, tanto importante è la possibile ricaduta sull’attività educativa per i bambini del nido, della scuola dell’infanzia ma anche delle famiglie e soprattutto delle/gli educatrici/tori che potranno veder mutare i contesti del loro intervento educativo attraverso un nuovo approccio, nuove metodologie, ambienti ripensati ed uno sguardo che va “oltre”.
Il progetto allo studio è davvero essenziale per due macroscopici motivi:
1°) Qualora la fascia d’età 0/6 fosse inserita, come richiesto dall’art. 10 del DLgs 13 aprile 2017 n° 65 per l’istituzione del Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni, nel percorso di formazione del Ministero della Pubblica Istruzione e Ricerca, si creerebbero i presupposti per un servizio diffuso sul territorio e non più a macchia di leopardo, a garanzia della qualità del servizio stesso.
Il titolo di studio richiesto ai professionisti dell’educazione per i bambini da 0 a 6 anni diventerebbe specifico e non separato tra nido e scuola dell’infanzia, con uno sguardo lungo che offra una visione di un dopo alle educatrici delle sezioni del nido e di un prima alle insegnanti delle sezioni dell’infanzia.
Un continuum educativo che stimolerebbe adulti e bambini ad una attenzione diversa in quanto non più solo attività di cura e in seguito di apprendimento ma cura e apprendimento integrati, in un completamento reciproco per lo sviluppo integrale dei bambini.
2°) Nel caso di un progetto di tipo nazionale l’inserimento del segmento 0/6 nel percorso di formazione 0/24 anni diverrebbe motivo di risparmio per le famiglie in quanto assumendo i servizi 0/6 le caratteristiche della scuola dell’infanzia e successiva, diverrebbero presumibilmente gratuiti (salvo contributi parziali e per la mensa) e non inciderebbero così fortemente sul bilancio familiare. Questione non di poco conto, anche alla luce dei problemi suscitati dalla pandemia.
A questo proposito la Commissione Nazionale per conto del MIUR ha elaborato una bozza delle Linee Pedagogiche per il Sistema Integrato “Zerosei” , illustrata in un apposito incontro del 31 marzo 2021, che illustra i punti cardine del cambiamento, bozza che è stata sottoposta alla valutazione dei professionisti dell’educazione, ai loro collaboratori, ai dirigenti scolastici, alle famiglie e a tutti coloro che per motivi professionali sono interessati alla questione.
In questa bozza, che ricordiamo contiene gli spunti e le esperienze offerti dalle amministrazioni e dal personale che da anni gestiscono Centri Integrati, possiamo ritrovare tante delle indicazioni che a suo tempo nel 2015 furono portate all’attenzione del Senato della Repubblica con una proposta di legge la n° 1260 scaturita dall’esperienza scandiccese, unitamente ad altri comuni della Toscana.